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PATOLOGIA DI PARETE:

LE COMPLICANZE OPERATORIE

Questi sono i capitoli principali che possono aiutare i pazienti a comprendere meglio quello che sta dietro al termine "difetto erniario" ed al significato di patologia della parete addominale. 

Complicazioni
Post-Operatorie

Le categorie a maggior rischio di complicazioni sono le seguenti: 

  • anziani,

  • obesi,

  • fumatori,

  • ipertesi,

  • diabetici,

  • cardiopatici,

  • vasculopatici

  • immunodepressi

Gli interventi in urgenza sono gravati da un maggior rischio di complicazioni.

Si distinguono due categorie principali di complicazioni:

​

A. GENERICHE:                                                                                                  

Si verificano indipendentemente dal tipo di patologia e/o d’intervento eseguito, come nel caso di reazioni avverse ai farmaci somministrati.

Si riscontrano nel 2.2% delle laparotomie e nel 3.4% delle laparoscopie.

Le più frequenti sono:

  • Ritenzione acuta di urina (incapacità di urinare spontaneamente)             21% casi; 

  • Infezione della ferita: 3.9% degli accessi incisionali, 0.9% in quelli               laparoscopici. Trattata inizialmente con medicazioni e terapia antibiotica, nelle forme più gravi richiede l'uso di medicazioni a pressione negativa;

  • Infezioni acute respiratorie: incisionale 0.1%, laparoscopica 0.2%, più       frequenti nei broncopatici;

  • Tromboflebite, Trombosi venosa profonda, Embolia: incisionale 0.1%, laparoscopica 0.3%;

  • Ictus cerebrale ed Infarto miocardico acuto: può esser indotto dallo   stress chirurgico nei soggetti affetti da grave vasculopatia e/o ipertensione arteriosa (0,03%);

  • Sanguinamento del sito chirurgico: di frequente osservazione nei           soggetti che assumono farmaci che interferiscono con la coagulazione del     sangue. Spesso richiede un re-intervento per il controllo della fonte del         sanguinamento e/o l’evacuazione dell’ematoma formato (7%);

B. SPECIFICHE: 

Legate a quello specifico atto chirurgico. Si distinguono in:

Intra-Operatorie:

  • Lesione vascolari (0-2%): conseguenti ad anomalie anatomiche e dopo     inserimento dei trocar o dell’ago per insufflazione del gas in laparoscopia; 

  • Lesioni viscerali (incisionale <1%, laparoscopica 4.3%): più frequenti nel     trattamento di voluminose ernie e/o di recidive. In laparoscopica, si possono verificare lesioni accidentali nell’inserimento dei trocar o a seguito di liberazione dalle aderenze viscerali, che inizialmente non conosciute, ma che successivamente possono causare un quadro peritonitico acuto.               La riparazione avviene per sutura diretta, richiedere l’asportazione del segmento intestinale con o senza confezionamento di una stomia di protezione (esteriorizzazione dell’intestino al di fuori della cute).

​Post-Operatorie:

  • Sofferenza dei margini della ferita chirurgica (1-10% incisionale): di      solito richiede un solo trattamento locale;

  • Ematoma della ferita chirurgica (4-16%): si risolve da solo, ma può           richiedere un re-intervento nei casi più gravi;

  • Sieroma (8-22%): può richiedere l’evacuazione della raccolta di siero;

  • Cheloide: (< 1%): la presenza di una cicatrice esuberante può avere             conseguenze estetiche e solo raramente funzionali;

  • Infezione protesica (0.07% dei casi di infezione del sito chirurgico) in caso di insuccesso della terapia conservative, può esser necessario ricorrere alla   rimozione dell’impianto;

  • Dolore cronico (10-20%): da incarceramento dei nervi da parte del processo   cicatriziale. Inizialmente si tratta con terapia anti-infiammatoria ed analgesica,   ma può richiedere la sezione dei nervi in caso di insuccesso;

  • Enfisema sottocutaneo e/o mediastinico: per diffusione del gas inserito   durante la laparoscopia. Può richiedere un trattamento evacuativo;

  • Embolia gassosa: evenienza rara che può conseguire alla procedura           laparoscopica. La penetrazione del gas nei grossi vasi sanguigni può avere   gravi ripercussioni cardio-circolatorie e respiratorie, anche di tipo mortale.

  • Reazione aderenziale (< 1%): spesso indotta dai materiali impiantati, può portare ad occlusione o torsione intestinale, con sofferenza ischemica;

  • Fistola enterica (2.6-5.2%): consegue a processi aderenziali e erosivi indotti dai materiali impiantati. Richiede un delicato intervento chirurgico di rimozione protesica e di resezione viscerale;

  • Dislocazione protesica (< 10%): avviene per inefficacia dei mezzi di           fissazione protesici e/o riduzione dimensionale per reazione     cicatriziale;

  • Recidiva erniaria: 50% nella sutura diretta del difetto, 12% in caso di           impianto protesico con tecnica incisionale e 10% con tecnica laparoscopica;

  • Sindrome Compartimentale: riposizionare in addome un contenuto         erniario di notevoli dimensioni può provocare gravi conseguenze cardio-       circolatorie e respiratorie, che possono condurre alla morte del paziente;

  • Mortalità: < 1% in elezione per le ernie addominali primitive e laparoceli di piccole e medie dimensioni (< 5cm), 6% per i laparoceli di grosse dimensioni e 6-10 % negli interventi in urgenza, specialmente quando si associa l'asportazione di un tratto d' intestino per sofferenza ischemica;

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